Come anticipato su questo sito lo scorso novembre, sono giunti a Como tutti gli abiti tradizionali giapponesi realizzati attraverso la creatività dei giovani studenti del Setificio.
Ad annunciarlo una conferenza stampa svoltasi ieri presso il Comune di Como in cui si è presentata tutta l’iniziativa, un progetto di ampio respiro che parte dall’incontro di culture per passare attraverso progettazione, produzione tessile e confezione e che ora vede il coinvolgimento del pubblico attraverso l’esposizione dei capi nel capoluogo comasco.
Tutto nasce in occasione del 45° anniversario del gemellaggio fra Como e Tokamachi, che ricorreva nel 2020, per il quale l’associazione culturale italo-giapponese Miciscirube e il Setificio Paolo Carcano, con la collaborazione della Fondazione Setificio e con il contributo del Comune di Como, hanno messo in campo questo bellissimo progetto.
Gli allievi della classe 5M2 del corso moda disegno per tessuti del Setificio hanno creato una serie di disegni destinati alla stampa su tessuto, ragionando, sia in classe che in autonomia, su tematiche di grande rilevanza come la salvaguardia del pianeta e le società multiculturali. L’obiettivo didattico è stato quello di lavorare su due livelli distinti, ma interconnessi: da una parte uno scambio interculturale tra Italia e Giappone sulla base della confezione tradizionale di yukata e del disegno per tessuti, peculiarità del nostro territorio, e dall’altra un approfondimento di temi sociali della contemporaneità. Per la stampa su tessuto ci si è avvalsi della professionalità del vice-presidente di Fondazione Setificio, Lorenzo Frigerio, che ha coordinato l’attività, fornendo i tessuti e realizzando praticamente le stampe. Con i capi pronti si può ora procedere allo loro esposizione, in due ambiti, uno culturale, il Museo della Seta a settembre, e l’altro di promozione attraverso una serie di vetrine di punti vendita posti in città, già a partire da domani. Tramite il Distretto Urbano del Commercio, delle associazioni di categoria comasche quali Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e CNA, sono stati individuati 14 esercenti/imprenditori che esporranno 9 yukata orientali e 5 abiti occidentali. Il Comune di Como ha voluto dare così un segnale alle realtà artigiane e imprenditoriali locali, in un momento di forte difficoltà causato dalla pandemia: riportare l’attenzione sulle realtà locali che con il loro lavoro rappresentano il tessuto della società e valorizzano la bellezza e l’arte di Como, e oggi anche della città gemella, Tokamachi.